NAVIGAZIONE SATELLITARE E DINTORNI

                             

venerdì 3 ottobre 2014

L'Orrido di Verney (Pre-Saint-Didier)

L'orrido di Verney è una cascata racchiusa da imponenti pareti rocciose pressoché verticali, strette e anguste. Ha origine dalle incisioni postglaciali operate dalle acque della Dora di Verney, provenienti dal vallone di La Thuile (fonte Wikipedia)
La caratteristica particolare di questo orrido è che potete osservarlo da un punto di vista eccezionale: è stata costruita una passerella sospesa, che potete vedere nelle fotografie seguenti.


La passerella sospesa, vista da sotto.
La passerella sospesa nel vuoto vista da vicino!

Spettacolare! Fate attenzione alle vertigini! La passerella si sporge per 10-12 metri nel vuoto, su uno strapiombo di circa 180 metri e in certi punti tende a ondeggiare un pochino.
Per raggiungere la passerella sospesa potete partire dalle Terme di Pre-Saint-Didier. La passeggiata dura circa mezz'ora. E' un po' ripida in alcuni tratti, ma il tracciato è agevole e accessibile a tutti.
In alternativa potete partire dal parco avventura di Pre-Saint-Didier: in questo caso il sentiero è più agevole (solo 10-15 minuti di cammino).

Ho inserito il tracciato in Openstreetmap, quindi è ora disponibile nelle mappe online è sarà presto disponibile per Osmand (il navigatore gratuito per Android descritto in un precedente articolo: Navigatore offline gratuito per Android)

Potete trovare il tracciato mappato qui a questo link:
http://www.openstreetmap.org/#map=16/45.7585/6.9819


Visualizza mappa ingrandita


Buona passeggiata!

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giovedì 25 settembre 2014

Aeroporto di Caselle e Grattacieli di Torino (e relative bufale!)

Non sono solito occuparmi di certe cose... Indubbiamente le rete è piena di bufale, ma visto che quella che ho trovato recentemente è una bufala "geografica", non ho resistito ed ho dovuto investigare.

L'immagine che gira in rete è questa: (non riporto il link per non pubblicizzare il sito e visto che c'è scritto "massima diffusione" - la diffondo!)

L'immagine "bufala" (click per ingrandire)
Secondo il suo autore, i grattacieli sarebbero posizionati "perfettamente sulla linea di atterraggio" degli aerei che atterrano all'aeroporto di Torino-Caselle. Già a guardare l'immagine sorge qualche dubbio...

Grazie a Google Earth ho realizzato una visualizzazione che indica la presunta linea di atterraggio come indicato dall'immagine (traccia Rossa) e poi ho aggiunto la vera linea di atterraggio estrapolandola dalla direzione della pista di Caselle (traccia Gialla)
Ho aggiunto inoltre le tracce che ho avuto modo di registrare in recentemente durante due viaggi da Amsterdam a Torino (blu e azzurro).
Potete scaricare il file KMZ per vederlo in Google Earth:  TorinoCaselle.kmz

L'immagine realizzata con Google Earth (click per ingrandire)
Si può chiaramente vedere come la posizione dei grattacieli non sia assolutamente "perfettamente sulla linea di atterraggio". Tra il grattacielo della Regione Piemonte e la linea (quella vera!) di atterraggio ci sono circa 2Km, un po' meno dal grattacielo San Paolo.

Si può anche verificare il percorso di atterraggio osservando gli aerei che atterrano a Torino usando FlightRadar24. Qui sotto vedete uno screenshot di un aereo proveniente da Francoforte

Aereo in atterraggio da Flightradar24 - in rosso i grattacieli

Se invece siete di Torino, vi basta guardare il tragitto che compiono gli aerei che atterrano! :)

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Disastro aereo di Linate - Google Earth
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lunedì 11 agosto 2014

Google maps potra' presto aumentare la risoluzione delle immagini satellitari

DigitalGlobe ha recentemente annunciato che il governo statunitense ha tolto il limite dei 50cm per la massima risoluzione delle imagini satellitari commerciali  Link

DigitalGlobe potrà quindi iniziare a fornire le immagini ai servizi come Google Maps alla massima risoluzione disponibile. Non c'è da aspettarsi un completa rivoluzione in tempi brevissimi,
perchè comunque la massima risoluzione non era lontana dai 50cm, ma ci si può aspettare a breve una miglioramento delle immagini satellitari disponibili.

Il satellite GeoEye-1  ha una risoluzione di 41cm, mentre il futuro WorldView-3 avrà una risoluzione massima di 31cm, non lontani quindi dai 50cm a cui erano al momento limitati, ma sufficienti per un miglioramento della risoluzione delle immagini.
Qui potete vedere la flotta di satelliti di DigitalGlobe:
http://www.digitalglobe.com/about-us/content-collection#worldview-3

Leggeremo le targhe dei veicoli come nei migliori film di fantascienza?  Approfondiamo
Una targa a generalmente queste dimensioni: 520 × 110 mm
Ovviamente una risoluzione di 31cm non possiamo neppure distinguere la targa stessa, perchè la sua altezza è minore di 31 cm, quindi scordiamoci di potere leggere le targhe in tempi brevi. Con 31 cm di risoluzione non vediamo neppure la targa!

Proviamo a fare un po' di elaborazioni con una targa per capire quale sia la risoluzione necessaria per leggerla.
Ho preso una targa da Wikipedia
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Italian_registration_2623.jpg
- dettagli della licenza: Di Krokodyl (Opera propria) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html), CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) o CC-BY-2.5 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.5)], attraverso Wikimedia Commons)

Attraverso GIMP ho modificato la targa a varie risoluzioni (indicate a lato) ed ecco il risultato:
Targhe a varie risoluzioni (click per ingrandire)

Si può vedere come la targa sia ben distinguibile con una risoluzione di 0.1 cm (nella nostra targa ci sono 110 pixel in verticale, circa 550 in orizzontale)
A 0.3 cm la targa è ancora riconoscibile facilmente, ma 1 cm comincia a diventare confusa anche se ancora leggibile.
A 3cm è completamente illeggibile e a 10 neppure si riconosce piu' che sia una targa...

Vediamo come i satelliti attuali abbiano una risoluzione che è ancora molto lontana dalle possibilità di leggere dettagli equivalenti a quelli di una targa... ma vediamo cosa ci servirebbe.

La formula per il calcolo della risoluzione teorica è piuttosto semplice:
R = 116/d dove d rappresenta il diametro dell'obiettivo (in mm), mentre R si esprime in secondi d'arco
(riferimenti a questo link: http://astrolab.altervista.org/articoli/angolo.html )
Per capire la risoluzione dello strumento a una data distanza possiamo usare la seguente formula:
Dimensione (in km) = 4,8 10-6 x risoluzione (in arcsec) x distanza (in Km)

Se prendiamo per esempio GeoEye-1 che ha un diamestro 1.1m otteniamo una risoluzione teorica di circa 30cm, quindi i conti tornano abbastanza (viene indicato come avente risoluzione di 41cm)
Se volessimo usare il telescopio spaziale Hubble puntato verso terra?
Riprendendo le formule, considerato che ha una apertura di 2.4m otteniamo una risoluzione di circa 14cm, peggiore di quella da 10cm mostrata nell'immagine sopra.

E per le altre risoluzioni?
Facendo rapidi calcoli si ottiene che per avere una risoluzione di 1cm ci serve una apertura di ben 33 metri (più di 10 volte Hubble!) e per ottenere una risoluzione 0.3cm arriviamo a superare i 100m !!

Possiamo considerare che esistono tecniche (Interferometria) che permettono di avere una risoluzione molto superiore, senza avere diametri enormi. Ad esempio VLT (Very Large Telescope) raggiunge una risoluzione di 0.001 secondi d'arco (che fornirebbe nel nostro esempio una risoluzione di 3cm) con specchi molto piu' piccoli di 100 metri (i dettagli nel link).

Che ne dite?
Lasciamo la lettura delle targhe dai satelliti alla fantascienza ancora per un po'?

PS: ho volutamente tralasciato che le targhe siano messe in verticale, nella posizione peggiore per essere lette dai satelliti dall'alto.
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martedì 11 febbraio 2014

Buon compleanno Google Maps

Google Maps ha recentemente compiuto 9 anni.
Non ci sono stati grandi annunci, ma se seguite l'account @googlemaps
su Twitter la notizia vi sarà già arrivata
(https://twitter.com/googlemaps/status/432091478727200769)

Per festeggiare, ecco un errore divertente che ho trovato per caso nelle mappe:



Notate niente? C'è una via "Segue la Numerazione" !
Google Maps ha interpretato il segnale "Segue la Numerazione" che
indica che la strada segue la numerazione della strada principale come
il nome della strada.


Potete vederla direttamente sulle mappe digitando nella casella di
ricerca "Segue la Numerazione, Acqui Terme AL".
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sabato 4 gennaio 2014

Incidente di Schumacher in Google Earth

La notizia dell'incidente di Schumacher ha avuto grande risalto mediatico e ha scatenato grandi discussioni sulle piste e sul "fuoripista".
Attraverso Google Earth e' possibile visualizzare i luoghi dell'incidente.

A questo indirizzo http://skimap.org/skiAreas/view/1079 potete trovare il file completo con le mappe delle piste del comprensorio "Le Tres Valles" di cui fanno parte le piste di Meribel in diversi formati.
Qui trovate invece un estratto che indica le piste che vengono citate nelle notizie (Biche e Mauduit) e l'indicazione della probabile zona dell'incidente: Meribel.kmz
Guardando le mappe sembra che la zona con i massi si trovi tra le piste Biche e Chamois (proprio alla biforcazione), invece che tra le piste Biche e Mauduit come viene indicato nelle notizie.

Anteprima del file KML (click per ingrandire)
Potete confrontare il luogo visualizzato su Google Earth con le  fotografie presenti sul sito del Corrire:
Foto - Corriere


(Questo post e' puramente informativo per fornire più dati per eventuali considerazioni - dalle quali pero' mi astengo e preferirei che anche i commenti non venissero usati in proposito - benvenuti invece commenti riguardo il file KML e eventuali errori)
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